Nadia Turella nasce a Roma il 13.02.1963 dove vive e lavora.
La sua passione per l’arte moderna e contemporanea nasce quasi per caso nei primi anni 90, restandone subito affascinata.
Da quel momento in poi, incuriosita approfondisce lo studio su questo genere artistico, considerato da molti critici e studiosi dell’arte c.d. tradizionale “la non arte, l’altra arte, l’arte diversa, l’arte trasgressiva, l’arte particolare, l’arte dissacrante, l’arte non tradizionale, l’arte alternativa, e ancora”.
Si appassiona alla storia artistica di molti artisti di chiara fama viventi e non, come, Mimmo Palladino, Mimmo Rotella, Alberto Burri, Pierre Arman, Gedmon, Christo, Fontana, Andy Warhol, Turcato, Ha Schult e altri ancora.
In particolare, Mario Schifano per l’uso della fotografica e per i paesaggi anemici, Pierre Armann per i c.d. “quadri scultura” e Alberto Burri per la lavorazione della plastica.
Ama lavorare, da autodidatta, la plastica ricorrendo alla tecnica della c.d.”combustione” e della c.d.”accartocciamento”, utilizzando particolari phon a mille gradi, creando volute lacerazioni lavorate a mani nude, perché solo in questo modo riesce a sentire la materia.
Si considera non un artista ma un semplice esecutore, perché ritiene che ogni Artista con cui si relaziona possa insegnarle nuove tecniche - sia quelle nate da uno studio approfondito e da una ricerca accurata che quelle nate da un semplice istinto e gesto - e di conseguenza trasmetterle grandi emozioni (questo vale anche confrontandosi con i c.d. Artisti di strada che con i bambini).
Nello stesso modo crede nell’importanza di sapersi confrontare con Artisti di vario genere, crescendo non solo artisticamente ma anche umanamente ed emozionalmente, ascoltando con attenzione i giudizi provenienti dallo spettatore non tecnico e soprattutto piu’scettico, dirette e spontanee, c.d. di pancia, ma anche le critiche basate sulla saggezza e sulla conoscenza, provenienti dai grandi conoscitori del mondo artistico (storici, critici, studiosi, galleristi, altro).
Essendo un autodidatta e non avendo frequentato un corso formativo adeguato, i suoi primi lavori (anno 2004) sono stati rivisti e corretti, sperimentando ogni materiale con cui veniva a contatto (lancia fiamme, vernici acrilico, fissativi, varie colle e altro).
I materiali che considera di base e su cui lavora sono di diverso genere (stoffa, carta di riso, cartone compresso, pannelli di legno, ferro, tele e altro).
Ha iniziato timidamente con piccole dimensioni fino ad arrivare a grandi dimensioni (sino a tre metri).
La sua tecnica si puo’ definire polimaterica, dato che ama lavorare con diversi materiali singolarmente o assemblandoli (la carta, la plastica, lo specchio, la stoffa, il pizzo, le perle, i fiori di seta, le foglie di rame, d’argento e d’oro, il glitter o porporina, conchiglie, il ferro, la ceramica e altro).
Crede nella c.d “tecnica del reciclo” e quindi nel valore di dare nuova vita ad un oggetto che la società considera di scarto o di rifiuto, in quanto privo di qualsiasi utilizzabilità, trasformandolo in un quadro o in una scultura.
Nel mese di ottobre del 2015 - dopo essere stata selezionata, insieme ad altre cento donne Artiste in tutta Italia, da una commissione tecnica artistica - pubblicava due lavori (“L’Angelo”, misura 120 X 120 e “Marica-Glamour”, misura 100 x 100) sul catalogo di arte moderna e contemporanea intitolato “Donne nell’arte - L’eterno femminile ed artificio da Camille Claudel a oggi” - prima Edizione, pubblicazione recensita nel n.506 del mensile ARTE Mondadori, ARSEV Ars et Evolutio, direttore artistico Arpinè Sevagian - consulente editoriale Sole Scalpellini e Araxi Ipekjian.
Dopo la pubblicazione, il catalogo veniva presentato on-line e successivamente in diverse città (Milano: in occasione dell’Expo’ dal 01.05.2015 al 31.10. 2015, Forli’ dal 6 al 9.11. 2015: in occasione della 19 esima edizione arte Forli’, Padova dal 13 al 16.11. 2015: in occasione della 26 esima mostra mercato d’arte moderna e contemporanea, Forli’ dal 18 al 20.03. 2016: in occasione della14 esima edizione vernice art fair - artisti e associazioni culturali in fiera).
Il suo principale interesse è quello di incuriosire anche un solo spettatore, riuscendo a catturare la sua attenzione anche se per un breve istante, proprio perché l’emozione di un lavoro finito non resti chiuso all’interno dell’anima di colui che lo ha realizzato ma entri in giusta empatia con colui che lo guarda.
Realizza i suoi lavori tenendo ben presente Tre principi che considera fondamentali nell’arte in genere:
“Chi vive di arte vive due volte”: sia per l’artista che per lo spettatore.
“ L’arte è di tutti”: in qualsiasi forma si esprima l’arte (pittura, fotografia, scultura, disigner, architettura, gastronomia, sartoria, pelletteria, giardinaggio, gioielleria, atletica, sport, danza, musica, canto, poesia, narrativa, recitazione e altro ancora) , esalta la bellezza e in quanto tale è universale, in quanto tale appartiene a tutti;
“L’arte si guarda e non si giudica”: l’emozione è soggettiva e quindi lo stesso lavoro puo’ essere amato, odiato o risultare del tutto indifferente.
Apprezzata nel suo lavoro, partecipa da diversi anni d eventi artistici (personale e collettiva) su tutto il territorio e fuori regione.