IL MISTERO, PARTE SECONDA

La disamina del dipinto compiuto



 Passiamo ora alla disamina del dipinto compiuto. Alla fine della nostra analisi ci renderemo conto di particolari ancora più sconcertanti. Una prima osservazione ci conduce indubbiamente a riflettere sul tema del quadro. Al centro, come visto nelle immagini precedenti, cogliamo l'immagine di questo grande occhio. Tenendo sempre ben presente gli studi iniziatici da lui intrapresi, potrebbe essere la raffigurazione dell'occhio di Dio, infatti questi ne rappresenta la visione completa delle cose, vede tutto, simbolo dell'onnipotenza e dell'onniscienza divine.
Anche la scelta della quadricromia (cioè l'utilizzo di soli quattro colori) per terminare l'opera, avrebbe la forza di dare senso e continuità a questa ipotesi. L'azzurro, il bianco ed il rosso, nella religione cristiana hanno una valenza assegnata loro dall'iconografìa popolare in quanto rappresentano i colori della S.S. Trinità. L'azzurro per il Figlio, mentre per il Padre è il bianco e il rosso per lo Spirito Santo. Per quanto riguarda il quarto colore, e cioè il nero, si può dire che, probabilmente, è stato utilizzato per la sua ambivalenza. Simbolicamente, nel sogno, il nero rappresenta la morte e la tristezza, ma anche la germinazione e la rinascita. Come già rilevato in precedenza, l'opera si compone di due parti ben distinte, legate entrambe solo dal soggetto centrale. Una parte sinistra dove sono contenuti due elementi importanti: una figura con cappello in alto ed una sfera più in basso. Corpi che sembrano essere entrambi in movimento, come se stessero per entrare e trapassare l'occhio. Le stesse figure riappaiono poi nella parte destra, con differenze sostanziali, sia di colore che di forma. Come se nell’ipotetico trapasso avessero perso e nello stesso tempo acquistato qualcosa.
Prendendo in esame la figura umana, si nota che la prima ha un’espressione matura e vissuta. Una zona del cappello è raffigurata in azzurro carico, colore che passa oltre scendendo sul volto, in una sorta di serpentina, andando ad occultare quasi totalmente l'occhio del soggetto. L'equivalente figura a destra, invece, è completamente priva di questo colore. Appare timida, giovane e l'espressione è quella dello stupore, con gli occhi ben aperti. Anche il globo di sinistra è carico d'azzurro, che insieme alla dimensione e ad una pensata pesantezza, viene a trovarsi privato di tutte queste peculiarità, nel riquadro adiacente. Dove riappare ialino ed alleggerito. Ora se teniamo conto di ciò che abbiamo supposto in precedenza, e cioè che l'azzurro è legato alla dimensione umana di Dio, quindi al tangibile, in poche parole a tutte le passioni proprie della natura umana, possiamo desumere che, attraversato il cancello dell'ultraterreno (rappresentato in alto, al centro del quadro), si giunga in questa nuova dimensione, ove non vi sono più pesi da portare, si diventa leggeri. Non solo ci si libera della corporeità, ma anche ci si spoglia momentaneamente di tutto il bagaglio terrestre.
Pensieri, parole, opere, che ritroviamo tutti insieme racchiusi in quell'azzurro carico, e in quel castello raffigurato in alto a destra (immagine qui sotto). Maniero suddiviso in varie stanze, che progressivamente giungono sino ad arrivare alla torre. Fortezza che rappresenta un percorso catartico, dove tutto è gradualmente vagliato ed epurato, sino ad accedere a La-Maison-Dieu, così come viene definita la torre nei tarocchi marsigliesi. Arcano, visto come luogo ultimo d'espiazione, dove l'esperienza della caduta rovinosa (la morte) è un’occasione che prelude indubbiamente a una trasformazione evolutiva. Metamorfosi, che permette di volgere uno sguardo diverso su esseri e cose e sulla visione della vita. Rinnovamento che ha come fine ultimo la rinascita. Questa costruzione ingloba una losanga che racchiude quel famoso 9, numero che qui si sdoppia. Uno nero e uno rosso. Non affronteremo l'argomento della scissione poiché ci sarebbe molto da discutere, è importante però precisare due cose utili ad esaurire questa zona della rappresentazione: una riguarda il rombo, che in alcune culture precolombiane raffigurava l'occhio di Dio, l’altra la valenza del 9, che per essere la maggiore delle cifre semplici, simboleggia le attività superiori. Numero di partenza, per l'appunto, di un ciclo superiore di esistenza e che, quindi, rappresenta l'iniziazione.
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La figura umana ha un'espressione vissuta ... Il cappello è carico d'azzurro

Una zona del cappello è raffigurata in azzurro carico...

La figura è priva d'azzurro ed appare piu timida e giovane...


La figura a destra,  è completamente priva di questo colore... che ritroviamo   in quell'azzurro altrettanto carico,  racchiuso nel Castello...

...Un maniero suddiviso in varie stanze... sino a giungere alla torre...


Fortezza che rappresenta un percorso catartico, dove tutto è gradualmente vagliato ed epurato...sino ad accedere a La-Maison-Dieu.

Attraverso il cancello...


Varcata  la  Soglia dell'ultraterreno , si giunge ad una  nuova dimensione, ove , non vi sono più pesi da portare e  si diventa più leggeri.



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