Foto di gruppo

Foto di gruppo .


  


Il commento in questa puntata verte  su di un oggetto ormai di culto ,una rappresentazione ,che  pian piano è diventata un  icona del nostro tempo ,e cioè la “Foto di gruppo” . Questo soggetto viene preso come spunto   dal maestro, ed è rappresentata in una piccola e splendida  miniatura.  Chi di noi non si è mai prestato “ Nolens Volens”  a questo tipo di rituale ?  Prima o poi ,nel corso di nostra vita ci siamo concessi o ci concederemo a questa consuetudine. E le occasioni ,che fanno si ,che questo evento accada ,sono innumerevoli. Per citarne alcune ,basti pensare a cerimonie  quali,cresime ,comunioni ,matrimoni,etc. Oppure le foto degli appartenenti ad una squadra,che può essere, non solo legata ad uno sport ,ma anche ad un “team” di lavoro, etc. La classica foto scolastica  all’inizio  dell’anno, viceversa alla sua fine ,al conseguimento dell’agognato e sudato, risultato. Circostanza quella del farsi ritrarre insieme  che si verifica anche ad alti livelli,in condizioni ufficiali come ad esempio in un incontro al vertice tra capi o rappresentanti di stato,etc. Possiamo fermarci qui ,poiché gli esempi sono davvero innumerevoli e  siamo in grado dunque di affermare, che questo tipo di foto è entrata già da tempo, a far parte del folclore  globale . Nel dipinto ,troviamo appunto dei personaggi accomunati ,che si prestano a posare insieme . Nel quadro si può notare subito .che alcune figure sono ben chiare,e questo accade per quelle in primo piano, mentre le forme umane   in periferia tendono sempre più a sbiadire ,sino ad assumere una colorazione assolutamente scura e sagomata a retro. Questo cosa sta a significare? Bisogna  innanzitutto partire dalla forma non regolare del riquadro. Si noti come la linea superiore del rettangolo sia curva .Voluta dall’artista  a rappresentare l’arco del tempo e la sua curvatura, che gioca appunto sull’immagine e sulla sua osservazione .  Visione  che avviene molto distante  dal momento fermato  dallo scatto . Così come è lontano nella memoria ,il ricordo di quell’attimo fermo e del ruolo giocato allora dai personaggi di scena .  Trovano spazio così ,delle reminiscenze ,dove appunto le figure in chiaro ci appaiono  ancora limpide ed inalterate,vive  nella nostra mente,altre scolorite, dove il ricordo diviene   vago  ed altre ancora  sono in ombra ,soggetti dei quali non rammentiamo più nulla. Si evidenzia,quindi,  in quest’opera , la legge proporzionale del tempo. Dinamismo conferito da quel nero che avanza inesorabile dall’esterno ,proiettandosi  con movimento lento verso il centro e coprendo tutto al suo passare. In conclusione ,possiamo dedurre che ,ogni foto di questo tipo ,seppur la rappresentazione  ne è statica ,  in realtà non lo è. Anzi è agli antipodi, e cioè dinamica, dotata di  costante movimento . Basti provare ,ad osservare una di queste foto dopo una decina d’anni ,e poi magari dopo trenta, per accorgersi di  questa stupefacente tipicità. Un segno questo che ci porta inevitabilmente a percepire ,l’importanza ed il peso  che alcune persone  hanno avuto nella nostra vita,mentre altre seppur sfiorandoci ,sono rimaste completamente anonime ed ai nostri occhi quasi totalmente , indifferenti.

 

F.B.W.



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