Nella seconda metà degli anni Settanta iniziò a firmare le sue opere con lo pseudonimo di Woodns. Accadde che, in uno dei primi giorni nei quali si approcciava al ritratto, si piazzasse con cavalletto e sedia ai giardini sul lungolago di Como, e lì gli si avvicinasse un inglese che si fece ritrarre. Questi conosceva molte bene la lingua italiana. Il pittore allora non esitò a chiedergli come si traducesse la parola "ritratto" in inglese: per poterla poi scrivere sulla sua cartelletta, utilizzata spesse volte come cartellone pubblicitario. E che, ovviamente, con una scritta in inglese avrebbe attirato così anche l'attenzione degli stranieri. Il britannico gli rispose dicendogli " portrait ", con la promessa che a dipinto terminato l'avrebbe scritta su un foglietto. A ritratto finito, dal canto suo, l'inglese, osservò la firma del pittore, e disse: " Woodns ", spiegando che nella sua lingua la parola "Boscolo" si poteva tradurre così (anche se, per la verità, con una piccola storpiatura in quanto, tra italiano e inglese, woods è la traduzione di bosco). Quel giorno, comunque, Umberto Boscolo, ormai... diventato Woodns, tornò a casa con una nuova scritta sulla cartelletta ed un'inedita parola incisa nel cuore. VERBO che fece per sempre suo.
Boscolo - Dall’araldica: casata che assunse questo nome in quanto abitanti di un piccolo bosco nei pressi di Sottomarina di Chioggia