LA SANGUIGNA E LA SEPPIA

...Con disprezzo gli spezzò le dita della mano destra



Iniziando quel suo viaggio, Woodns mise in disparte tele e colori ad olio. E, prepotentemente, trovarono spazio cartoncino e matite. La tecnica d'esordio fu utilizzando la sanguigna. Matita duttile, che gli aprì la strada a nuove ed affascinanti esperienze così come alla sperimentazione. Cammino che perseguì sino all'esaurimento dell'argomento stesso. Raggiungendo la perfezione, denunciata dalle sue ultime opere con l'utilizzo dell'ematite. Ciò fu possibile grazie alla costante ed assidua devozione per l'arte, e all'immancabile esercizio quotidiano.
Tra i luoghi di culto prescelti e preferiti, atti a svolgere questo assiduo compito, certamente al primo posto troviamo Piazza San Fedele, luogo incantevole, racchiuso all'interno delle antiche mura della città di Como. Situato proprio in centro, un cuore ricco di tradizione e di bellezze storico architettoniche. La chiesa dedicata all'omonimo santo, ne fu la modella preferita. Splendida indossatrice, lì dal VII secolo e disponibile a farsi ritrarre in ogni stagione. Boscolo trovava riparo sotto i portici antistanti, un luogo ideale anche per chi vuol mettersi fuori durante l'inverno. Per cui divenne luogo privilegiato. Al secondo posto di questa particolare classifica, sicuramente c’è il lungolago di Cernobbio, piccolo comune adiacente il capoluogo, racchiuso tra montagne ed affacciato sul Lario, conosciuto in tutto il mondo per la sua celebre Villa d’Este. Luogo prediletto durante la bella stagione e, per definizione, la sua residenza pittorica estiva. Spazio certamente più ampio e adatto a mettere in risalto anche la sua dote di paesaggista.
Un punto a lui molto caro, scelto agli esordi e dove,  introdusse lo “Spettacolo pittorico”. A volte, soprattutto agli inizi, utilizzando le tempere, si colorava il viso e le braccia e poi a tempo di musica della sua “Radiola”, dipingeva, ballando e mimando, cercando di attirare su sé e sull’arte l’attenzione della gente. 
Fu proprio in quel periodo che in una delle tante piazze da lui frequentate, gli capitò uno degli episodi più amari della sua storia di artista. Stare in una piazza non è mai stato facile per nessuno, soprattutto nell'Italia del secolo scorso. Di gente irrispettosa e maleducata nei confronti degli artisti ce n’era parecchia, come hanno potuto toccare con mano anche celebri gruppi musicali che, dopo episodi più o meno tristi, puntualmente disertavano o rimandavano le date prefissate nel Bel Paese. Di questa gentaglia, Boscolo, nel corso degli anni, ne aveva già incontrata tanta. La maggior parte delle volte la trattava con indifferenza e proseguiva imperterrito il lavoro, ma a tutto c'è un limite e quando la mancanza di rispetto era esagerata si faceva rispettare, andando in discussione. Alcune rare volte, per difendere la sua arte, arrivò anche alle mani. In quel giorno bizzarro successe proprio quello, quando due energumeni  ,si avvicinarono più volte al suo cavalletto arrecandogli di proposito disturbo. Al punto tale che tutto sfociò in una rissa tra i tre, e lui ne ebbe la peggio. I due ceffi non si limitarono a malmenarlo, ma mentre uno lo teneva, l'altro con disprezzo gli spezzò le dita della mano destra. Fu davvero una brutta esperienza, anche perché, prima di poter dipingere di nuovo, dovette attendere la completa guarigione. Comunque quello fu solo un episodio, che lo fece meditare si, ma che non gli tolse l'entusiasmo del cammino intrapreso. Dopo qualche mese lo si potè già rivedere in mezzo alla gente con la sua matita in mano.
Oltre a questi due luoghi dove sperimentava ,ne esiste un terzo e forse il piu significativo, poichè molto amato. La piazza municipale di un piccolo e tranquillo comune svizzero adiacente all'Italia. Spiazzo, che solo per le  sue innumerevoli visite   pittoriche potrebbe portare   benissimo  il suo nome . Il sito in questione si trova  nella piccola e tranquilla cittadina di  Vacallo. Ove lontano dal rumore e dalle folle assillanti poteva dedicarsi con  estrema pace e serenità alla sua arte . Incappando di tanto in tanto ,soltanto nella spontanea e sincera cortesia dei cittadini. Persone che amava e che a loro modo ricambiavano apprezzandolo sia come semplice uomo  che come artista. Acune delle sue opere risiedono proprio li e si possono apprezzare semplicemente visitando la sede del comune ,o l'adiacente centro civico.
Ma, dopo questa divagazione, torniamo alle tecniche e ai colori da lui utilizzati. Avendo esaurito l'argomento sanguigna, si dedicò ancora ad una matita: la seppia. Colore decisamente di tonalità più scura, offerente di una nuova visione di luci ed ombre. Sicuramente la seppia è meno brillante della sanguigna, ma è di gran lunga più elegante. La sanguigna conferisce al dipinto un senso di freschezza e vivacità (oltre a un effetto coloristico sorprendente che dà emozioni immediate, specie su carta colorata), la seppia, usata pure su carta scura preparata, dà delle lumeggiature per gli effetti di luce, creando un’atmosfera sicuramente più sobria e meno fugace. Diciamo che la seppia è per palati più fini. Woodns, quindi, intraprese ancora una volta il cammino più arduo, rinunciando ai proventi immediati che poteva offrigli la ormai affermata sanguigna. Anche col seppia sperimentò, sino a raggiungerne l'apice, che toccò con le tecniche di guazzo.
Opere davvero sublimi, veri capolavori, ma purtroppo rari. L'eccezionalità di questi dipinti non è dovuta a ragioni di mercato, ma ad un'altra preponderante ragione. Un vento nuovo e potente bussava alla sua porta: aprì e si lasciò trasportare. Quel vento si chiamava , acquerello.

 

Una delle rare seppie con guazzo


Col Seppia Sperimentò, sino a raggiungerne l'apice, che toccò con le tecniche di guazzo.

San Fedele - L'abside, tempo dopo


Acquerello su carta cotone 56x76 cm (Collezione privata - F. & M. B. W.)

Cernobbio, lungolago


Luogo prediletto durante la bella stagione e, per definizione, la sua residenza pittorica estiva.

Durante l'inverno trovava riparo sotto i portici


Tra i suoi luoghi di culto, certamente al primo posto troviamo Piazza San Fedele,  racchiusa all'interno delle antiche mura della città di Como.


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